4. MERCATO AL MINUTO

La scafetta

La paga del pescatore non avveniva a scadenza mensile né con lo stesso importo perché il marinaio imbarcato partecipava alla “parte”(percentuale): a seconda del pescato e dell’ordine e grado che rivestiva, il marinaio riceveva una parte del ricavo della vendita del pesce. Inoltre, come compenso giornaliero, gli spettava la scafetta che permetteva un minimo di sostentamento alla famiglia dalla cui vendita poteva effettuare gli acquisti domestici alla “puteca” (negozio di generi alimentari del quartiere). Nel periodo invernale, quando le condizioni meteo erano avverse, le donne, dovevano prevedere e mettere da parte dei “soldini” per questa inconvenienza: la bravura della donna (mamma o moglie) era di far quadrare i conti e di risparmiare il più possibile per sopravvivere durante l’anno.  Nelle famiglie dei pescatori, l’alimento principale era il pesce, la carne era considerato il cibo delle feste, preparato a volte la domenica, o nelle grandi occasioni come i matrimoni, Natale, Pasqua, San Cetteo e Sant’Andrea.